Le crepe invisibili dell’autostima

“Sto facendo del mio meglio. E per oggi, va bene così.” Non vuol dire accontentarsi.

A volte basta davvero poco: uno sguardo, un voto, un commento fatto con leggerezza, e ti senti crollare. Un attimo prima stavi bene, magari ti sentivi anche abbastanza sicuro o sicura di te. Poi qualcuno fa una battuta, ride, dice una frase come: “Che capelli hai oggi?”, “Sei sempre così silenzioso?”, “Ti sei vestita al buio?” — e, all’improvviso, tutto cambia.

Quello che fino a poco fa ti sembrava normale, ora ti appare sbagliato. Ti guardi allo specchio, o semplicemente dentro di te, e ti chiedi: “Ma perché non riesco a piacermi?

L’adolescenza è un periodo difficile per l’autostima. Non perché sei fragile, ma perché tutto intorno a te cambia: cambia il corpo, cambiano le amicizie, cambiano le aspettative, cambia perfino lo sguardo con cui gli altri ti osservano e di come tu esservi loro, e di riflesso cambia anche il modo in cui cominci a guardarti tu.

A scuola, in famiglia, sui social, sembra sempre esserci qualcuno con cui confrontarsi. C’è chi prende voti più alti, chi ha un fisico più “giusto”, chi è più simpatico, più sicura di sé, chi sembra avere tutto sotto controllo. Scorri su Instagram o TikTok e ti sembra che tutti abbiano una vita perfetta: belli, brillanti, sicuri e tu ti senti a pezzi magari solo per un commento negativo, una bocciatura, o perché quella persona che ti piace non si accorge nemmeno di te.

Anche se sembrano cose piccole, fanno male lo stesso. La verità è che l’autostima non si costruisce una volta per tutte. È qualcosa che cresce, si cura, si perde e si ritrova e spesso si rompe in silenzio.


Non servono grandi eventi: a volte basta una voce nella testa che ti ripete, giorno dopo giorno, che non sei abbastanza. Quella voce, spesso, l’hai imparata da fuori. Magari da genitori troppo severi, insegnanti che non ti vedevano davvero, amici che ti prendevano in giro “per scherzo” e pian piano quella voce prende spazio, diventa tua. Ti convinci che per valere qualcosa devi essere perfetto, perfetta. Che non puoi sbagliare. Che se non piaci subito, non piacerai mai. Così cominci a metterti pressione, ti confronti, ti giudichi e ti perdi.

Ma devi sapere una cosa importante: l’autostima non nasce dal cercare di piacere a tutti.
Nasce, lentamente, quando cominci a piacerti abbastanza (e non perché ti guardi allo specchio) da non crollare al primo errore.

Quando smetti di trattarti come un progetto da sistemare e inizi a vederti come una persona da rispettare.

Quando impari a dirti, anche solo una volta al giorno: “Sto facendo del mio meglio. E per oggi, va bene così.” Non vuol dire accontentarsi. Vuol dire ricordarsi che il tuo valore non dipende dai voti, dai like, dai complimenti, né da quanto sei bravo o brava in tutto.

Il tuo valore non si misura. Si sente e nei giorni in cui non riesci a sentirlo, puoi comunque provare a ricordartelo. Un po’ alla volta. Con pazienza. Con la stessa gentilezza che useresti con qualcuno che ami davvero.

E tu meriti quella gentilezza.

Sempre.

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Incontrare l’Ombra e diventare interi